giovedì 18 luglio 2024

BIANCA E SOFIA, GENERAZIONI A CONFRONTO

 Capitano quegli appuntamenti due volte l'anno, non di più, che ti cambiano prospettiva, ti ricaricano l'umore, ti aprono il cuore.
 Ecco, questa mattina così: ore 10:00 in un bar di Viterbo, ho ritrovato la mia professoressa del Liceo e Sofia un'altra sua alunna. La mia docente di italiano è sempre una bella donna, dal dolce sorriso, doppio paio di occhiali, sguardo innamorato verso di noi; più o meno Sofia ed io siamo alfa o omega dei suoni anni di servizio classico. Non solo, entrambe noi alunne abbiamo intrapreso la strada "maestra", tre generazioni quindi a confronto sullo stesso campo di battaglia, la scuola, prima da alunne poi da insegnanti.
 La professoressa Sarlo è un fiume in piena di confidenze, aneddoti e riflessioni sugli incontri nei luoghi di lavoro, i colleghi, il modus vivendi et operandi di genitori, ragazzi, Presidi. Da parte nostra c'è meno materiale naturalmente, comunque un certo numero di esperienze come studentesse e colleghe: molti fatti che la professoressa descrive me li ricordo come testimone oculare, certo attraverso la lente di studentessa adolescente problematica. 
 Sofia è soddisfatta del proprio cursus honorum, del superamento dell'anno di prova e del ruolo raggiunto, poi i cambiamenti urbani della coppia, un futuro più o meno da programmare, è giovane e bella, oltre che estremamente dolce nel parlare. 
 Ascolto con interesse, apprezzo l'apertura di fiducia, raccolgo le confidenze e semino consigli: alla scrittura non si comanda, se ti senti dentro il sacro fuoco della narrazione, del desiderio di essere ascoltata, di un senso di liberazione impellente, come puoi far finta di nulla, come puoi chiudere il lucchetto della memoria e arrestare il flusso di coscienza ?
 Ho già scritto spronata proprio dalla Sarlo un libello a riguardo, un "memoriale" stringato della mia vita RISPOSTA DI UNA BAMBINA DIVENUTA PROFESSORESSA, non posso che appoggiare a pieni voti un eventuale lavoro della professoressa a raccontare la sua di esperienza, anche a distanza di anni, anche ora che sta a riposo.
 La scuola è la scuola: la parità di trattamento, gli spunti culturali unici e inimitabili, gli strumenti del pensiero e del sapere a portata di tutti, l'onestà intellettuale e il rigore educativo, un valore aggiunto unico nell'esistenza di ognuno, di chi sa cogliere le sfide, di chi ci crede.
 E noi ci crediamo veramente, con forza e testardaggine, con impegno e lungimiranza. 
 Se la professoressa deciderà di mettere nero su bianco la sua vita da docente, confrontandosi con noi, io non posso che sentirmi lusingata e onorata di tale opportunità, mostrando il mio interesse e fornendo il mio appoggio incondizionato.
 Il sacro fuoco della scrittura continua ad ardere, anche per quanto riguarda me, ancora di più se si tratta di analisi, memorie, giustizia sociale.

Ad maiora semper.

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