Sono ben duemilaottocento.
Quando ho aperto il blog il mio scopo era scrivere di Arte ed Eventi, vivere di questa passione, che invece di è rivelata insana, quasi inutile, economicamente parlando: non ci mandi avanti una famiglia, non ci paghi bollette e mutuo e, soprattutto, nessuno ti prende sul serio, come critico d'arte. E così ho dovuto ripiegare su altro, nella quotidianità, rimboccarmi le maniche e gli articoli del blog hanno seguito questa corrente, questo cambio di rotta.
Dall'arte alla famiglia, dalle mostre al volontariato, dal Paesello alle aspirazioni di gloria, poi la svolta netta con la scuola. E il blog sempre fedele alleato, registratore di umori, avventure, alti e bassi.
Ho pensato di smettere, di chiuderlo più di una volta, perché non vedevo risultati perché mi sentivo frustrata e sfruttata, perché come una cretina credevo - e credo - nelle favole. Ma sono sempre tornata sui miei passi, anche dopo lunghi periodi buio e silenzio, ho ripreso a scrivere, con frenesia.
È vero, spesso l'ho utilizzato per raccontare il mio intimo, le fregature, la fine di amicizie che mi hanno sconvolta, le pretese di falsi esperti o venditori di fumo: non porto rancore, ho solo annotato fedelmente ciò che è successo, quando vorranno un confronto sarò ben lieta di riceverli.
Da quando sono entrata nel mondo della scuola è cambiata la mia vita, la percezione che ho del mondo e di chi mi circonda, sempre tutto nero si bianco. E poi il libello, una piccola soddisfazione, certo non un campione di incassi e vendite.
Contino a scrivere, per ricordare certi momenti vissuti, per fermare un ricordo, per ringraziare chi mi accoglie e chi mi emoziona: c'è chi mi ringrazia per questo, chi condivide e chi mi elogia - molto in privato, qualche volta in pubblico.
Da grande diventerò una buona scrittrice, riconosciuta e amata, di quelle a cui si chiedono pareri autorevoli e lezioni, incontri e conferenze.
Per il momento rimango qui, sospesa tra desideri e fame, non fama, fame proprio.
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