lunedì 14 marzo 2016

DA QUATTORDICI ANNI CONSERVO CUM LAUDE

 Correva l'anno 2002, per assecondare il volere della mia amata prof di Storia del disegno e della grafica ho discusso la tesi su un editore di stampe romano nella sessione straordinaria dell'AA 2000-2001 in marzo, ma avevo già altri progetti pianificati io.
 Ho affrontato la discussione in aula magna con una forte tensione, come l'ultima grande sfida, perché dovevo riscattare il voto della maturità, che proprio non mi era andato giù, cercavo la mia rivincita dal luglio '94.
 Tra lutti, problemi e lavori stagionali,  avevo finito il mio corso di studi, ero arrivata finalmente alla meta: seduta, completo grigio, scarpe blu col tacco, capelli lunghi ben pettinati e una matita nuova tra le mani, come sempre avevo fatto in ogni esame, una matita nuova portafortuna. Domande dei prof seduti di fronte, il Presidente che mi interrompe e chiede spiegazioni sulla bibliografia, lunghi minuti interminabili, poi tutti i candidati schierati, la proclamazione e il voto che ho sempre voluto ascoltare.
 Lacrime, tante lacrime, mi sono sciolta in un pianto dirotto, liberatorio, contagioso che si è portato dietro le lacrime di tutti coloro che erano lì con me, a fare il tifo per me.
 Attimi, momenti indimenticabili, splendide soddisfazioni che ti riserva la vita, a prezzo di grandi sacrifici.


Nessun commento:

Posta un commento