giovedì 19 gennaio 2017

OGNUNO STA SOLO SUL CUOR DELLA TERRA

Da chiuso morbo combattuta e vinta,
 Perivi, o tenerella. E non vedevi 
Il fior degli anni tuoi...

 E questa mattina il paesello si è di nuovo stretto al dolore che ha colpito una famiglia, tante famiglie; quali parole usare? Nessuna parola o frase, nessun verso può consolare; saranno finite anche le lacrime, non fiori ma opere di bene hanno chiesto i familiari.
 Piango, come piangono gli altri, perché ci conosciamo tutti in paese, perché si tratta di una giovane mamma, moglie, figlia, sorella, zia, perché nonostante la lotta, ha vinto il male.
 E allora ti fermi a riflettere, ancora una volta, sui tuoi vacui lamenti, sulle inutili stupidaggini condivise, sull'importanza del respirare a fondo ogni momento dei tuoi figli, sul vivere intensamente ogni istante insieme; la vita scorre, un lampo. Eppure, viviamo affannati, mai contenti se non insoddisfatti, burberi, accigliati.
 Troppe giovani vite ha strappato il Signore, la mia fede vacilla anche oggi; so che la mente umana non arriva a comprendere il disegno preparato, cosa ci ha riservato la Volontà divina?
  Allora non mi resta che pregare per quella nuova luminosa stella, le sue bambine e il marito, i genitori e tutti coloro che l'hanno conosciuta.

Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.

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