martedì 10 gennaio 2017

VITA DA SUPPLENTE

 E niente, ti alzi come tutte le mattine, ferro in mano tanto per non perdere l'allenamento con gli indumenti (solo 1 pezzo ogni 10 è il tuo ma fa lo stesso, adori i tuoi pargoli sporcelli), giusto una passata in bagno per lavare i tuoi occhietti cisposi, molto cisposi e poi tutti in macchina, verso la scuola e oltre, vestita come capita, ma comoda molto comoda.
 E mentre metti la nafta dal benzinaio squilla il cellulare e compare un numero memorizzato, una SCUOLA! La segretaria dall'altra parte ti chiede se stai lavorando, risposta tua negativa e allora ti aspetta in ufficio, quanto prima, il posto a breve tempo determinato è tuo, puoi prendere servizio immediatamente, anzi già stai in ritardo!
 Però devi prima accompagnare la zia al supermercato, ti aspetta, come fare? Prendi zia, spesa, scarica buste, saluto e via di corsa senza passare per casa...
 Arrivi in città e non trovi neanche parcheggio, due giri, ritenta sarai più fortunata, trovi un posticino in divieto, però ti accosti carina carina e non dai neanche fastidio, sperando che i vigili non passino, l'unico conforto è vedere che sei in buona compagnia, in fila...
 Segreteria, preside e stretta di mano, sorriso stretto, almeno i capelli sono a posto e via in classe, senza toglierti il giubbotto, no non puoi, perché indossi il maglione per casa, quello comodo, abbondante, ma vecchio, molto vecchio e con tanti pelucchi, grigio smorto.
 Comincia la lezione frontale e senti caldo, ma non puoi spogliarti, fortuna che indossi i jeans carucci, stirati di fresco e le scarpe signorili, non le solite orride scarpe da ginnastica che fanno tanto ragazzetta... Tieni duro, assegni anche qualche compito e poi puoi uscire, passando dal preside s'intende, per accordarsi per recuperare i minuti di ritardo, persi, andati...
 E da domani si comincia sul serio, cambiata e truccata!

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