sabato 17 febbraio 2018

CON IL CUORE IN MANO

 Sabato pomeriggio, avrei mille incombenze, mille progetti e mille lavori domestici da cominciare o portare a termine, eppure sono seduta al tavolo della sala, davanti al mio portatile con tanta voglia di scrivere, di comunicare, devo essere proprio arrivata, mentalmente dico.
 Vi capita mai di sentirvi un peso sul cuore? All'apparenza sembra che la vita, che l'esistenza prosegua tranquilla, i soliti pensieri più o meno intensi quelli della quotidianità, ma a volte qualcosa risulta più fastidioso, difficile da affrontare e combattere.
 Sono un tipo da valanghe di pipp& mentali io, mica scherzo: vorrei piacere a tutti, vorrei stare in buoni rapporti con tutti, vorrei essere un buon pensiero per ognuno; invece qualche volta riesco a sbrogliare km di film mentali, rimugino e penso, ripasso quello che è successo e riascolto le parole in testa. Allora mi rassegno all'idea che non mi si sopporta, perché risulto antipatica, ripetitiva, scassapall%, 
 Ad esempio le pagine social, nel mio caso, mi massacrano: chi deve chiedere l'amicizia? E se poi non ti vogliono tra i cogli@n$ e tu invece stai lì a chiederla? Perché sei mio amico ma non interagisci, neanche un pollice recto, un segno lasciato per non avere la sensazione di essere spiata? Poi, peggio ancora, mi chiedono l'amicizia ma per strada non mi salutano, questa proprio non la digerisco...
 Ma poi dobbiamo pensare a queste realtà di sabato pomeriggio? Evidentemente...
 Mi dispiace anche stare in disparte, fosse per me organizzerei sempre in compagnia, incontri semplici, poca spesa non dico ricevimenti o grandi feste, ma esserci ed essere contattata mi fa enorme piacere, sempre; così anche per i miei figli, vorrei che partecipassero ad ogni evento con amici e amichetti, l'esclusione mi irrita.
 Ecco, ora lo sapete: un po' del mio arrovellamento; altrimenti stavo pensando di disconnettere la vita social e di vivere solo delle fregature del presente, quello reale.

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