giovedì 1 febbraio 2018

FIUMI DI PAROLE

 E questa sera mi scuso, mi scuso sì con tutti voi per la mia logorrea acuta scritta, per il mio invadente modo di occupare la pagina social con stupidaggini, riflessioni, racconti, parole a caso, a vuoto, a perdere, da affittare, da dimenticare, superflue, vacue, inutili, inservibili...
 Chissà quanti di voi avranno esclamato, leggendo l'ultimo articolo pubblicato, di non poterne più, di non sopportare oltre cotali scappate insensate, insane e profuse a ruota, senza capo né coda...
 Ho questo bisogno di esternare i miei pensieri, credo si tratti di una brutta malattia, non direi contagiosa, certo pericolosa, che difficilmente si argina...
 E vedo e sento e dico e guardo e rido e critico e poi scrivo, scrivo, scrivo... Lo capisco, se non vorrete più leggere, commentare, condividere, scorrere ogni singola riga, ogni minima esternazione...
 Aspettate che mi passi la fase acuta, che di solito non coincide con il picco di impegni lavorativi, ma quest'anno sono un tantinello nervosa, sotto pressione, un poco scoraggiata, sento proprio il bisogno di evadere dalla realtà, dalla quotidianità con le mie solite quattro cazz@t£ da casalinga sola e abbandonata, momentaneamente prestata al Ministero e lì impegnata a rovinare la vita a miserrimi studenti senza colpa e senza peccato, che però scagliano bene le pietre dell'ignoranza... E qualche volta mi colpiscono, come un pugno allo stomaco... E cerco di portare anche loro sulla retta via della comunicazione verbale corretta, scritta con amore, lasciando fuori gli aggeggi tecno...
 Non so cosa mi riservi il futuro, forse un libro, magari illustrato, o una collaborazione critica, artistica, culinaria, ma facciamo che mi contatta una casa editrice e mi chiede consulenza sui libri per bambini, se proprio mi è permesso sognare, che sia in grande, anzi grandissimo...
 Un ultimo pensiero va a chi non mi chiede l'amicizia, a chi mi schifa, a chi non mi apprezza: sappiate che un giorno vi innamorerete delle mie parole, come io amo il cappuccino, non ne potrete più fare a meno e allora mi contatterete, mi chiederete di sedere con voi al tavolino di un bar per parlare di Arte, di scrittura, di libri...
 Solo questo so fare e anche in modo pessimo, scarso, minimo, non sono una massaia perfetta, ma neanche buona, non conosco tutti i segreti dell'arte del ricamo, dei ferri, della lana, del cotone, uso ago e filo solo in casi estremi bucati, non sono simpatica, non mi muovo con grazia né letizia, non sono spiritosa né buontempona...
 Ditemi voi cosa vi spinge a seguirmi...
 Altrimenti, ci si vede al prossimo pollice recto...

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