Domenica pomeriggio, passeggiata in centro a Viterbo: disarmante.
Che la vocazione turistica del capoluogo di provincia lasci molto a desiderare lo sanno tutti, che i bar del centro storico siano, per la maggior parte, chiusi per riposo settimanale è altrettanto noto, che abbiano rinunciato anche i fruttivendoli extracomunitari a rimanere aperti per mancanza di clientela è mortificante.
Ampio giro a piedi, le basse temperature non ci spaventano e poi è uscito anche un pallido sole, quando si prevedeva una spruzzata di neve; nessuna traccia del carnevale, tranne qualche bambino in maschera tenuto per mano dai genitori.
Mi sono, di nuovo, stupita dell'assenza di turisti, passanti, Viterbesi, il nulla.
Guardate le foto, che spiegano meglio di tante parole la totale assenza di forme di vita in una città con secoli di arte e storia.
Questa è la pubblicità di un evento svoltosi "solo" a luglio 2014 e poi?
Non si sono neanche presi la briga di rimuovere il cartello sopra al portone sprangato.
In questo strada centrale del quartiere San Pellegrino abbiamo trovato aperta solo una botteguccia di antiquariato, naturalmente senza clienti.
Viterbo è l'unica città d'arte e cultura in cui non si faccia la fila per entrare in un museo; questo è l'ingresso del Museo del Sodalizio dei Facchini di S. Rosa, praticamente deserto.
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