mercoledì 27 aprile 2016

QUANDO L'ARTE SI FA IN QUATTRO

 Non è solo un efficace modo di dire, effettivamente per il prossimo impegno mi confronterò con ben quattro artisti, quattro uomini dal modo tutto personale e profondo di vedere il mondo, di vivere la realtà e filtrarla con le loro opere.
 Si tratta di un pittore, Stefano Cianti, dello scultore Rinaldo Capaldi con il quale ho collaborato negli ultimi due mesi per un'interessante mostra a Ronciglione, del fotografo Giulio Speranza e di un altro scultore Alessandro Ridolfi.
 Cosa li accomuna? Intanto l'Arte, un istinto particolare di rappresentare il quotidiano, un intuito particolare per cogliere visioni che noi comuni mortali normalmente non percepiamo se non superficialmente. Perché l'artista vede e interpreta ciò che agli altri sfugge; riesce a percepire quelle particolari vibrazioni della materia che diventano opera d'arte dal messaggio eterno e immutabile, specchio e anima della società che lo accoglie e che egli a sua volta rappresenta e rende protagonista immortale.
 Studio, interpretazione, visione, immaginazione, cura, concetto sono tutte categorie critiche che si addicono all'artista impegnato, che vive e respira del contemporaneo, che non può non entrare nel suo tempo e restituircelo modificato, visionario, dissolto e per questo unico.
 Roma, stanno arrivando.

Giulio Speranza, fotografo

Alessandro Ridolfi, scultore

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