sabato 5 gennaio 2019

MOMENTI DI GLORIA

 Ho tentennato, ho rimuginato parecchio prima di prendere il portatile e scrivere di questa giornata prefestiva, vigilia dell'Epifania; ho tergiversato e poi ho deciso di condividere le mie semplici riflessioni, poche righe, senza pretese, non sono certo un'esperta o una pia donna, anzi.
 Il fatto è che il mio primogenito non è un campione, di solito ci mettiamo in macchina che già sa di non essere il titolare, ma uno della panchina, capita, ma va bene così deve migliorare.
 Ha segnato una rete, una volta, quando sugli spalti c'era il padre, sembra sia stato anche uno spettacolo vederlo in azione, ma niente io non l'ho guardato, che sfortuna!
 Anche oggi, ci siamo avviati con destinazione Tuscania ad un'ora improba, ore 13:00: spesa, faccende, pranzo tutto sottosopra, comunque animati da spirito di squadra, in forse sul risultato per la grande fama degli avversari. Viaggio, battute spiritose, ricordi dell'andata dello scorso anno, quando abbiamo addirittura ascoltato l'inno della squadra Fulgur, tremano le gambe.
 Caffè di rito con altre due mamme, lontano dal campo sportivo, ma camminare ci fa bene, mentre i pargoli si riscaldano, prendono confidenza con il campo e osservano gli avversari.
 Settanta minuti in due tempi: cinque reti in totale, errori, illusioni ottiche, gambe tese, una seggiolina dalla panchina, urlacci vari, il primo affronto subito senza neanche accorgersi di come ci si potesse impantanare in un passaggio difensore/portiere, il primo goal e il salto in braccio all'allenatore...
 Certamente una bella gara, la seconda metà migliore della prima, abbiamo rimpianto gli assenti e gioito con Pietro, il portiere che comunque ha dato il massimo, effettuando anche un paio di parate salva-reputazione.
 Guardo i ragazzi correre, sono motivati, anche quelli che appunto scendono in campo per gli ultimi venti minuti e faticano ad entrare in gioco: questo apprezzo del calcio, il voler contribuire alla vittoria o perlomeno alla non-sconfitta.
 Bravi tutti, ma specialmente bravi quelli che si siedono, attendono, si scaldano e poi forse giocano, dimostrano una forza che ogni volta mi stupisce; la prossima in casa, di domenica mattina.



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