Eccoci, ultimo giorno di lezione prima delle meritate (!) vacanze natalizie, poi liberi tutti fino a gennaio quando scivoleremo verso la fine: fino a Natale si procede in salita, si arranca, poi una volata ed è subito...ansia.
Ci salutiamo così, come siamo abituati, anche per iscritto, condividiamo sempre parole ed emozioni che rimangono impresse.
Non voglio ricordarvi che non mi piacete quando vi atteggiate spiritosi, quando siete prime donne o giudici perfidi di errori e strafalcioni, evento che capita spesso e a tutti.
Siete antipatici quando domandate se metterò il voto, se scriverò i compiti sul registro o se posso non interrogarvi e rimandare la verifica, eppure ci provate ogni santo giorno.
Anche quando affermate di odiare Storia o di non sopportare la lettura, beh...lasciamo stare.
Eppure leggete, scrivete, discutiamo e ci confrontiamo su tutto quello che è lecito affrontare e sapere alla vostra età, ma non certo dell'eliminazione della Letteratura dal Sapere.
Mi dovete sopportare ed io devo sopportare voi e non perché mi pagano; sono capitata qui in una landa desolata e lontana dal paesello mio e mi sono sentita accolta, grazie ai vostri genitori (specialmente in DAD, ci siamo conosciuti tutti bene!). Abbiamo realizzato tanto e tanto c'è da fare - ho usato questo verbo apposta, ma voi non lo potete utilizzare, no, conoscete le regole.
Auguro a voi miei prodi alunni e ai vostri cari un Natale speciale, ricco naturalmente di letture accanto all'albero.
A quelli di terza, che mi conoscono da tempo, e a quelli di seconda che impareranno a conoscermi.
Nessun commento:
Posta un commento