L'autrice dà voce e importanza a donne, le più disparate, quelle disorientate, in balia del proprio uomo, quelle energiche, combattenti, alle amiche ad ogni condizione, alle escluse, alle abbandonate, a quelle proiettate in carriera; sempre diversa l'ambientazione, diverso il retroterra, diverso il percorso della vita e la meta finale.
Ogni racconto lascia l'amaro in bocca, il concluso-non concluso e si vorrebbe interrogare ogni volta l'autrice per capire il perché di certe scelte delle sue eroine, certo intestardirsi nelle maglie fitte della vita /fregatura.
Gli uomini non ne escono di sicuro bene, anzi piuttosto malconci, lontani, distanti e alieni dal pensiero, dal sentire femminile, troppo potente e profondo per essere raggiunto da maschi carnali, sfruttatori, egocentrici.
Una lettura che è anche un continuo confronto con la propria personalità, il proprio sentire, perché si considera ciò che si sarebbe fatto, come si sarebbe potuto agire in determinate disperate situazioni, sole contro tutto: alcune delle protagoniste hanno scelto la libertà, fredde e risolute solo in estremo.
L'universo femminile in tutte le sue contraddizioni: la maternità per la morte, l'amore incondizionato verso chi abbandona o peggio odia, la fedeltà ad uno infedele, l'amicizia oltre la fine e così via in un continuo cambioscena di esistenza sopra le righe.
Per chi ama le donne, le vive e ne è attratto;
per chi vuole capirle un po' di più;
per chi non si accontenta della spiegazione superficiale, ma cerca la ragione dell'irrazionalità
e naturalmente per tutte quelle magnifiche creature, senza le quali non ci sarebbe vita.
Alessandra Corsi
In copertina, R. Magritte, Poison, 1939
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