E oggi abbiamo scoperto il percorso magico del Bosco Didattico: circa cinque chilometri di passeggiata guidata e spiegata, fino a seicento metri di quota, da cui abbiamo ammirato la vastità del verde che circonda il Castello Orsini e il contado tutto.
Appuntamento ore 10 alla biglietteria, dove i più giovani e belli visitatori sono stati omaggiati di taccuino arancio, penne e matita, mossa vincente per tenerli occupati tutto il tempo, tra appunti e disegni; ci spiega la natura, in cui siamo immersi, Gianfranco, in divisa verde, con parole semplici infarcite di termini arborei latini, ottimo.
Prima tappa un buon caffè caldo e poi il via tra riferimenti storico-archeologici, rimandi sacri e usi contadini, si alternano le voci di Francesca e Marco. Ci si arrampica tra crognoli e sorba, visciole e galle, nidi di scricciolo e fatte - termine tecnico per indicare gli escrementi - di volpi e istrici fino alle tracce di eremiti, eruditi e papi, grotte ed enormi massi di peperino, non ci facciamo mai mancare nulla. Il percorso è impegnativo, ma molto piacevole: l'aria frizzante di settembre è stemperata da un caldo sole autunnale, piccole tappe strategiche per scoprire funghi, tronchi cavi, foglie particolari e buche cercavermi dei cinghiali.
Passeggiamo tra castagni e querce e ci ritroviamo ad ascoltare anche una snella lezione di storia cinese, per finire arrampicati sulla Sedia del papa e godere della vallata aperta, respiriamo a pieni polmoni.
Per concludere in bontà - come nella migliore tradizione - i padroni di casa ci fanno trovare un gustoso aperitivo, giovani e meno giovani ringraziano con la bocca piena e il bicchiere colmo. Ce ne andiamo a malincuore dopo più di cinque ore di gita gradevolissima a poca distanza da casa: domani si torna per arte e raccolta fondi pro-terremotati, promesso!
Le foto che allego - scattate col cellulare - non rendono la vivezza dei meravigliosi colori autunnali, chiedo venia.
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