Gita in battello, da Passignano trenta minuti per raggiungere l'unica delle tre isole ancora abitata, in tutto diciassette residenti stabili, anche in inverno quando si abbassa il sipario della stagione estiva; il più giovane ha "solo" quarant'anni e fa il pendolare: prende il battello dal lunedì al venerdì alle sei per la terraferma e torna dopo dodici ore.
Fitta boscaglia, sentieri di staccionata a picco sul lago, San Francesco in ogni dove, chiesine che ricordano l'antica ricchezza dei pescatori dell'isola, un castello diroccato pericolante chiuso al pubblico, bar e ristoranti di ottima cucina, specialità pesce di lago, naturalmente, negozi di ricordini: non manca nulla.
Il circuito museale con due guide dislocate nei monumenti prevede un biglietto di soli 2 euro, ottimo; per strada si incontrano arzille vecchiette intente a lavorare con aghino e filo ai famosi merletti in vendita diretta: si realizzano con tanta pazienza per necessità, mi dice una signora di settantadue anni, sessantacinque dei quali passati a creare arte e l'arte richiede amore e devozione.
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