martedì 15 maggio 2018

SANT'EUTIZIO, LA FRAZIONE: LA BANDA E IL SANTO

 Il quattordici di maggio è tradizione portare in processione la statua del Santo Patrono per le vie delle campagne circostanti il convento dei Passionisti, una splendida tradizione che raccoglie tutti gli abitanti, compresi piccoli e piccolissimi. Questa sera l'aria non sembra per niente primaverile e i grandi fuochi agli incroci non bastano a scaldare i passanti, ma il cielo è trapuntato di stelle, non piove anche sa ha minacciato per tutto il pomeriggio e questo basta a calmare gli animi.
 Bello partecipare, camminare recitando il rosario dietro ai facchini, alla banda, al Sindaco e alle autorità: padre Aldo e padre Pablo animano il pellegrinaggio con preghiere e invocazioni, considerazioni e discorsi, si sta in silenzio e si risponde alla fine.

 Per il tragitto incontriamo tante persone ai lati della strada e davanti ai cancelli delle case: sono coloro che hanno provveduto con un ottimo lavoro certosino, curato impeccabile ad erigere altarini e punti di riposo, stazioni per rifocillare i portantini e permettere a tutti di riprendere fiato.
 Sono andata per accompagnare il primogenito, che suona nella banda del paesello: emozione notturna, giro lungo ma comodo e spedito, ci illuminano il cammino piccoli ceri e candele, intorno il buio. Mi piace, l'ho scoperta solo lo scorso anno, un'occasione che mi era sfuggita negli anni passati, ma che ho rinnovato con molto piacere, perché si sente molto la partecipazione a partire dalle famiglie, con i passeggini, dei giovani con i genitori e degli anziani, attaccati alle tradizioni con forza.
 Erano presenti anche i bambini della Prima Comunione, emozionati protagonisti loro
 Come diciamo sempre, ad ognuno il proprio pensiero, ad ognuno il proprio modo di affrontare il mondo: probabilmente questo per molti non sarà né l'unico né il più efficace, pace.




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