Poco prima di cena mi ha cercato la mia fiduciaria, collega e confidente di lunghi vocali professionali: era appena conclusa una riunione con la Dirigente, molti punti da snocciolare e tante nuove sfide.
Non abbiamo ancora preso confidenza con il nuovo anno scolastico, ancora stiamo valutando la DDI, le riunioni, i colloqui, i corsi di potenziamento e recupero e già si discute del prossimo: proprio così tra poco più di un mese si procederà con le iscrizioni, quindi nuove leve, classi, ambienti, organico, futuro insomma.
Ci servono idee, tante idee accattivanti e geniali, perché dobbiamo mostrare all'esterno il nostro lavoro, l'organizzazione, gli spazi, le lezioni ed ogni particolare; la costituzione e la consistenza dei gruppi per il 2021 va monitorata.
Disponiamo di idee e mezzi?
Come contattare, comunicare, raggiungere l'esterno?
E siamo in emergenza, non si possono accogliere visitatori in presenza, dobbiamo escogitare qualcosa di social-media-meet per esempio; testi scritti argomentativo/regolativo/narrativo, articoli, descrizioni, interviste... Tutto può essere utile, tutto va vagliato.
E allora comincia a mettersi in moto la creatività delle insegnanti: il gruppo whatsapp che esplode di messaggi, richieste e risposta, contatti e suggerimenti. Senti anche i genitori, scocciali; coinvolgi i ragazzi, sia i grandi che i medi con ricordi, elaborazioni, domande e risposte, letture ne abbiamo?
Che si fa?
Si fa sul serio, naturalmente. Anche se siamo precari, quest'anno ci siamo e lavoriamo, il prossimo non si sa dove approderemo.
Vale la regola del non c'è due senza tre?
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