Ossia cosa ho imparato, cosa ho compreso, cosa ho immagazzinato in questo anno di lavoro di prova, da scrivere e allegare alla documentazione personale.
Competenza: ciò che so fare, come entro in sintonia con gli alunni, come organizzo le mie lezioni...
Oggi allora sono entrata in classe e dopo una veloce ramanzina ho chiesto ai ragazzi di aiutarmi a capire, a valutare il mio operato, a stilare una lista di quanto ho imparato e quanto invece mi manca.
Sono uscite fuori tante considerazioni, tanti punti di vista sono stati esaminati, a cominciare dalla percezione del tempo. Le giornate volano, la campanella arriva sempre troppo resto per me, mi interrompe nel discorso, nel riassunto dei compiti, nell'assegnare gli approfondimenti. Per alcuni ragazzi non sta così, anzi.
Sembra che Storia rimanga proprio indigesta, quando si spiega, quando si parte dal libro di testo, quando si supera l'ora di lavoro: schemi, mappe, riassunti, video, solo spiegazione, lettura e parole chiave, sottolineare.
La lettura, come afferma Pennac, non si impone, la passione non si travasa semplice semplice: quello che io trovo un passatempo insuperabile, per i pargoli assomiglia ad una specie di tortura se non incappano nel libro giusto, nella storia giusta, nei protagonisti giusti... E i libri che io con foga presento e racconto, spilluzzico di trama, beh, una volta a casa non si rivelano poi così interessanti, imperdibili, vincitori su altre mille distrazioni. La lettura ad alta voce solo se veramente interessante, nuovo argomento, storia con un finale.
Il voto: deve essere buono, appagante, alto, giusto e onesto, però quanto bisogna studiare? E poi si studia per chi? Adulti soddisfatti, genitori ripetitivi, madri gendarmi, insegnanti soporiferi, modelli di riferimento. E chi copia? Ce ne accorgiamo, come lo puniamo?
Difficile accontentare tutti, arrivare al cuore e al cervello di tutti? Mi metto in gioco, mi auto valuto, ci penso e ripenso, perché l'equazione tanta passione dell'insegnate tanti risultati in classe non sempre corrisponde, non sempre si verifica.
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