martedì 14 febbraio 2017

NON CI POSSO CREDERE...

 Leggo in continuazione di scaramucce tra insegnanti e genitori, capita sempre più spesso.
 Purtroppo, lo dico con molto rammarico, ho constatato di persona a che livello di arroganza sono arrivati certi genitori, non tutti, ma parecchi sì.
 Ho assegnato un compito di punizione di italiano: un elaborato sul pensiero di Leopardi, occasione per gli alunni di confrontarsi con la scrittura, l'analisi di alcune poesie e del proprio pensiero, perché il pessimismo cosmico di Giacomo impressiona sempre.
 La punizione era diretta a tutta la classe, gruppo, branco, crocchio chiamatelo come volete, comunque collettiva, perché durante tutta la lezione non si era salvato il comportamento di nessuno.
 Una mamma ha invece giustificato, e quindi esonerato dal compito, il figliolo entrato più tardi del momento peggiore in aula, ma non per questo meno dispettoso degli altri per il resto della sua permanenza.
 Ora, dico io, possibile che un'insegnante che assegna una punizione democratica debba essere ripresa da un genitore assente dal luogo della marachella? Possibile che si creda solo alle parole del povero infelice pargolo, troppo stanco e sicuramente, indiscutibilmente estraneo ai fatti? Possibile che si firmi una giustificazione permettendo all'alunno di non concludere nulla di buono a casa per compito, lasciandogli il pomeriggio libero da esercizi scritti?
 Possibile, fatto, firmato e controfirmato.
 Non solo lo spavaldo non ha prodotto nulla, non si è esercitato, non ha colto la possibilità di migliorare il suo italiano scritto, il genitore ha anche svilito, disprezzato, preso in giro il lavoro di una professionista, pagata dallo Stato - e quindi con soldi pubblici - a disposizione di un'orda di fanciulli alle prese con la tempesta ormonale, delle più pericolose.
 Solo ai miei tempi scolastici, gli adulti, in particolare i docenti avevano sempre e comunque ragione! Guai a me...
 Fate un attimo mente locale, cercate di immedesimarvi in una persona, piuttosto giovane, che entra per la prima volta in un'aula e cerca di invogliare più di venti giovani spiriti, ribelli per definizione, a capire il pensiero di un autore morto e sepolto, che scrive di Natura, solingo augellin, infiniti spazi ...
 Ma i professori non hanno più ragione, le perfidi supplenti poi stanno lì solo per scaldare la sedia, tenere a bada i malcapitati e vigilare che non distruggano l'aula...

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