lunedì 6 febbraio 2017

PENSIERO DELLA SERA, STUPENDO

 Sono seduta davanti al mio portatile, sorseggiando una tazza di latte e cacao caldo e rifletto sul mondo; non sono certo Leopardi, non rifletto sul male cosmico, ci mancherebbe, che poi vi propino i miei pensieri. No, ripenso a tutti quei post che leggo avidamente e voracemente dai social, tutti quei giudizi e aforismi a base di melassa, miele, pane e burro della dolcezza infinita e delle fregature schivate, delle amicizie eterne e delle persone di cuore pronte a tutto. Poi rivedo alcuni ricordi - foto, frasi, vignette, fumetti e articoli miei scritti sul blog in questi anni: alcuni interessanti, altri strappalacrime e alcuni inguardabili, diciamolo pure, mica ho le doti di un Manzoni io, ancora no almeno...
 Ecco allora che scatta la malinconia del tempo andato e la mente viaggia indietro nel passato per arrivare a ciò che era e non è più, a quanti mi erano vicini - accanto - amici - quasi di famiglia e poi sono svaniti andati persi per caso, per sorte, per incomprensioni: penso allora che non erano amici, che le lacrime versate al loro dissolvimento sono andate sprecate, che non ho perso nessuno di importante se non si sono fatti più vivi. E poi mi rallegro all'idea di aver perduto loro e aver trovato le persone speciali che oggi invece mi sopportano e supportano, di aver sofferto ma poi il Fato mi è stato favorevole.
 In passato poi sentivo come un macigno la mancanza di un impegno propriamente detto, ufficiale, io che ho sempre vissuto di espedienti e lavoretti; oggi è precario/saltuario/a singhiozzo/traballante ma c'è e ne sono felice, perché mi sento utile, attiva, rispettata e non bistrattata, accantonata, ultima ruota del carro.
 Beh, il latte è finito, credo di avervi annoiato per bene anche questa volta, è giunto il momento di cadere nelle braccia di Morfeo - tanto mio marito già dorme...



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