venerdì 31 marzo 2017

NON HANNO IL CUORE DI PIETRA...

 Da dove cominciare? Conferenza emozionante, molto emozionante, ho tenuto gli occhi lucidi per tutto il pomeriggio, colpa di Ulisse Mariani e Rosanna Schiralli.
 Viterbo, Educazione Emotiva, bullismo.
 Tema attuale, scottante si direbbe in cronaca, difficile e a volte abusato in contesti sbagliati, emergenza sottovalutata hanno sottolineato i relatori: chi parla non lo fa per sentito dire, per aver letto o ascoltato qua e là, i due dottori seguono e molto da vicino casi seri, specifici e purtroppo gravi, quasi al limite della ragione umana, della ragione di un ragazzino e dei suoi genitori.
 Gli specialisti si alternano al microfono, ci sono alcune pause di simulate di bravissimi ragazzi che impersonano vittime e aggressori, anche un'intera classe di seconda elementare, bellissimi tutti e molto professionali: le scene verosimili lasciano molto amaro in bocca, succede e potrebbe succedere in ogni classe, ad ogni alunno.
 E' questo uno dei dati sconvolgenti: il bullismo é un fenomeno scolastico, si verifica negli ambienti scolastici, là dove lasciamo ogni mattina i nostri pargoli, tutte le mattine per nove mesi: vittima predestinata, bullo e soprattutto testimoni, omertosi, conniventi, divertiti, complici o semplicemente estranei alla sofferenza. Perché di questo si tratta, di rimanere distanti e indifferenti alle pene di chi subisce, alle difficoltà che uno indifeso da solo può incontrare e i colpevoli principali, naturalmente, sono gli adulti, tutti, che non capiscono, non vedono, non interagiscono, non sanzionano, non intervengono, sottovalutano, sminuiscono, si girano dall'altra parte e non si sentono chiamati in causa.
 Capire i segnali di malessere, interpretare i silenzi, cercare di conoscere la verità, informare subito gli altri di cosa sta succedendo ad un bambino, un figlio, un alunno, un pargolo, un essere fragile che si sente sbagliato e abbandonato.
 La soluzione c'è, basterebbe insegnare l'educazione emotiva, insegnare a mettersi nei panni degli altri e far capire quanto male si é causato, quanta sofferenza é nata dal comportamento sbagliato; come dire meno tecnologia più sentimenti, meno programmi istituzionali più dialogo guardandosi negli occhi, in cerchio, alla ricerca dell'altro, solo insieme si superano le difficoltà...
 Ma attenzione, perché anche il bullo, lo spavaldo, l'aggressore va aiutato per quanto antipatico, perché quell'atteggiamento nasce da situazioni pregresse, da situazioni negative che affondano radici negli anni, che hanno ricoperto il cuore di pietra.
 E poi per finire Stefano Eleuteri per il bullismo e l'omofobia.

 Meravigliosa esperienza, preso uno dei tanti libri scritti della coppia, "piccolo aiuto per far crescere sicuri e autonomi i propri figli". Ci proviamo, non garantisco, ma ci proviamo.
 E non sono mica finiti qui gli appuntamenti...

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