Questa sera chiuderò presto i rapporti con il mondo esterno e globale, domani andremo in trasferta con il gruppo di danza, la mia principessa ed io, alla conquista di una gara e se non ci sarà vittoria il divertimento sarà comunque servito a ritmo di musica latino-americana.
Voi fate mai il bilancio a fine settimana? Lasciamo stare il computo delle spese, tanto risulterà sempre un passivo, intendo dire il bilancio di lavoro/impegno/risultati/sconfitte: questa sera sono dell'umore giusto, negativo anch'esso.
Lavoro di gran lena, cerco di risultare interessante, severa al punto giusto, equa ed equilibrata, eppure sembra che non riesca bene in nulla: già mi sento così, una scarpa rotta.
Che cosa cerco in particolare? Mio marito, sempre lui a riportarmi con i piedi per terra, mi esorta a dimenticare il mondo dorato e fiabesco de L'attimo fuggente, non è quello il mondo nostrano, non sono quelli gli adepti né gli studi curricolari.
Eppure io non mi arrendo, cerco di legare in quel modo, cerco di appassionare in quella maniera, cerco di acchiappare proseliti e convincerli, convertirli alla lettura, allo studio e alle gioie della Sapienza...
E immancabilmente raccolgo bastonate, fregature, ammutinamenti, insomma più o meno gravi esternazioni di disinteresse: allora mi chiedo se bisogna seguire il proprio intuito, la propria strada, le proprie convinzioni o lasciare un poco andare per salvare il fegato e la salute.
Meglio rassegnarsi al lavoro meteora o voler a tutti i costi diventare il Mosè di turno?
Certo, non mi arrendo, però è dura...
Nessun commento:
Posta un commento