sabato 20 febbraio 2016

QUESTIONE DI PRIORITA'

 Tutto nella nostra vita, frenetica esistenza, ruota intorno alle priorità, cioè all'importanza che assegniamo ad ogni impegno, promessa, appuntamento.
 Odio, nel senso meno forte del termine, chi mente sapendo di mentire affermando di non aver avuto tempo per rispondere ad un messaggio o una mail; impossibile non avere trenta e dico trenta secondi per battere il pollice sulla tastiera del cellulare per negare o affermare in risposta ad un quesito, una richiesta d'aiuto o un invito.
 Ho allontanato dalla mia vita chi non mi ha spiegato in faccia, a parole povere il suo pensiero, le sue ragioni, i perché di determinate scelte: non mi piace il silenzio, il lasciar correre, dal momento che causa troppi dubbi, perplessità e vuoti d'anima. Dimmi quel che pensi e poi ognuno comunque per la sua strada, senza tanto rammarico.
 Non sopporto chi si defila da un minimo impegno, lasciando che gli altri, quelli sopraffatti da senso civico puliscano, aiutino, facciano insomma il lavoro sporco degli ultimi che chiudono la fila. Basta un poco di impegno in ognuno di noi e vivremmo in un paese più pulito e a misura di civilizzazione, dove si rispetta la fila o addirittura si lascia passare chi ha veramente fretta.
 Se tutti ci impegnassimo nel dovere quotidiano, non ci sarebbero problemi di comunicazione, se ognuno rispettasse il proprio ruolo tutti lavorerebbero più tranquilli e sicuri: docenti, genitori, allenatori, negozianti e clienti, impiegati e amministratori, operai e contadini ad ognuno il suo ruolo e le sue competenze e non la tuttologia sbandierata e difesa ad oltranza.

Metsys Elizabeth I The Sieve Portrait c1583.jpg
Elisabetta I col setaccio di Tuccia, simbolo di castità. Quentyn Metsys il Giovane, 1583.

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