sabato 10 novembre 2018

POI PASSA, TRANQUILLA!

 Permettetemi per questa tarda sera di redigere due righe due per ringraziare i tanti che mi scrivono in privato, mi contattano per telefono, messaggio o mi fermano per strada, al paesello per quest'anno scolastico mi vedrete spesso.
 Ho i loro messaggi salvati in memoria e chi si dimentica certe dolci ed importanti parole?
 E poi scritte da persone da cui non ti aspetti nulla, arrivate da estranei che mi riconoscono qualche linea di intelligenza e arguzia, non può farmi che piacere...
 Però voi continuate, vi prego, è come acqua nel deserto, gelato nel primo pomeriggio di agosto, come colori dell'autunno ricevere una parola di incoraggiamento a continuare qualcosa che è nato per disperazione, quando non avevo un lavoro e cercavo una soluzione.
 Lo so, sono troppo presente, mi intrufolo, mi insinuo, mi nascondo in tante manifestazioni, serate, giornate di studio; alcuni penseranno anche se sia diventata monotona e ripetitiva, che sprechi parole, che lanci frecciatine, che regali aggettivi qualificati a destra e a manca.
 Alcune volte ho la superbia di credere che certi avvenimenti rimarranno impressi nella memoria di molti grazie al mio articolo, alle povere parole che dedico ai fatti; penso anche che qualche fatto passerebbe inosservato senza le mie stupide righe.
 In questi ultimi anni ho conosciuto tante persone, alcune buone altre meno buone, qualcuna pessima, molte ottime; i miei articoli per chi fa del bene, per chi si prodiga nel sociale, per chi porta avanti il volontariato o un impegno senza retribuzione non mancheranno mai, anzi sarò sempre lì a testimoniare quanti frutti si raccolgono dal piacere di portare aiuto per un sorriso.
 Ho la fortuna di lavorare nella scuola, scrivo di ciò che vivo, della formazione, delle nuove generazioni che ogni mattina mi stupiscono; seguo i miei piccoli campioni sportivi e naturalmente commento - senza possedere un minimo di conoscenze, come la maggior parte delle mamme tifose ovvio.
 E poi leggo, perché mi piace, ad alta voce per condividere tanti momenti con i miei figli, a sentir loro sfortunati per questa mia insistenza, quasi una tortura per il piccoletto. Non ringrazierò mai abbastanza chi ha accolto e continua ad accogliere le mie proposte, senza nulla in cambio se non qualche riga e qualche foto.
 Che tutto questo diventi un lavoro, lo spero tanto: lo sapete che quando sarò ricca aprirò una libreria con gli scaffali in legno e organizzerò eventi soprattutto per le famiglie, no?

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