Considerato che viviamo in un piccolo paese collinare, dove è difficile passare inosservati, dove ci si distingue tutti, almeno per nome, soprannome, fama o pettegolezzo, dove un fatto di cronaca diventa un evento globale - nel giro di poche ore tutti vengono a sapere sempre più dettagli deformanti - possiamo affermare di aver dimestichezza l'uno dell'altro veramente?
Alcuni si conoscono in senso biblico, altri per sentito dire, alcuni sono amici, altri colleghi, altri vecchie amicizie sfocate o addirittura rinnegate, ma poi - come diceva Pirandello - ognuno di noi è "uno, nessuno e centomila".
Grazie ai social network ho tanti "amici" virtuali, contatti, follower (parola che non so tradurre e ancor meno pronunciare!), alcuni veri mi fermano per strada, mi commentano, mi chiedono, ma chi mi conosce?
Avreste mai pensato - parlo di me, ma potremmo discutere di qualsiasi altro essere umano - guardandomi passare per la piazza, sentendomi parlare, incontrandomi in biblioteca, dalla parrucchiera, in un negozio, a scuola, che sono così come leggete dal blog?
Nella vita reale, quotidiana, quella autentica, risulto diversa, migliore, peggiore, deludente o sembro proprio un'altra persona? Quanti a questo punto saranno rimasti delusi, ma sei proprio tu?
Ecco solo per confrontarci, ragionare su chi ci sta di fronte, accanto, chi vediamo in foto e dal vivo ci spaventa, magari
Il Doppio ritratto dei duchi di Urbino è un dittico, olio su tavola (47x33 cm ciascun pannello), con i ritratti dei coniugi Federico da Montefeltro e Battista Sforza, opera di Piero della Francesca databile al1465-1472 circa e conservata nella Galleria degli Uffizi a Firenze.
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