Anche questa sera mi sono concessa una passeggiata rilassante e scacciapensieri in notturna, bello il paesello semideserto. C'è la partita in televisione e tutte le finestre sono illuminate, si sentono voci e discussioni, ma per strada girano poche persone, neanche le solite comari che prendono il fresco, sigaretta alla bocca e giacchettino sulle spalle - meglio non prendere ariate, non si sa mai.
Periodo nervoso, di poco lavoro e tante preoccupazioni, niente di che le solite tra casa, famiglia e disoccupazione: ho bisogno di camminare e rilassare i muscoli, pensare e comporre il pezzo da scrivere, una volta tornata a casa, dopo il caffè macchiato da mamma, naturalmente.
Penso a questa notte che ci aspetta, calda, la prima dopo lunghi temporali: ogni persona con la propria coscienza, la propria vita, il proprio essere.
Ho incontrato due fidanzatini, seduti alla panchina, vicini vicini, che tubavano, teneri, che spettacolo la nascita di un amore, di un legame, la loro sarà certo una notte di sospiri e attesa per l'incontro del giorno dopo. C'è chi invece sogna della seconda prova della maturità, dopo lo scritto di italiano, il compito di matematica o di greco mette una certa ansia, una forte ansia da prestazione particolare, propria di ogni indirizzo, quello che fa la differenza. C'è chi festeggia la qualificazione della Nazionale di calcio, orgoglio sportivo; c'è chi canta, chi legge, chi scrive.
Ma c'è anche chi piange purtroppo, lontano da casa, chi culla, chi prega di tornare, chi si dispera e non capisce perché, non trova una spiegazione, se una spiegazione ci fosse. Non ci sono parole giuste per esprimere le forti emozioni, il dolore più intenso che mai si attenuerà, lo strazio e la disperazione.
L'animo umano soffre, anche anni dopo, sempre con la stessa intensità, il tempo non copre.
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