Sono rimasta di sasso, quando ho visto i video e soprattutto nel sentire le risatine sarcastiche del regista di turno: cosa si prova a realizzare certi documentari? Cosa si guadagna a sputtanare in questo modo una donna che evidentemente non controlla le proprie azioni, il corpo, la mente? Quanto si sentono geni questi registi da strapazzo nel diffondere tali film da oscar?
Odio profondamente la presa in giro cattiva, la cattiveria gratuita, il mettere in ridicolo una persona inferiore per facoltà mentali, intelligenza, problemi fisici e tanto altro, figuriamoci poi quando la vittima è inconsapevole, vulnerabile, lontana e "muta"... Prendete in giro e sbeffeggiate chi si può difendere, chi può rispondere alle provocazioni, chi capisce la vostra intenzione, no chi già viene curato per problemi mentali o patologie fisiche che non dipendono dalla sua volontà.
Ma chi ha materializzato queste opere bestiali ha migliorato la propria autostima, ha vinto un premio, ha conquistato un posto in qualche categoria particolare che non sia il MONGOLINO D'ORO?
Mi stupisco anche di chi ha avuto l'idea di condividere, diffondendo la malvagità: se questa sia libertà di pensiero, di azione e valore aggiunto dei social, allora preferisco il Medioevo.
La pagina di Faceboock che ha ricevuto e propinato il tutto, se ne è lavata le mani, con il dissociarsi. Il dissociarsi? Da cosa? Aver diffuso certa schifezza non è goliardia, no...
Allora come si definisce in italiano? Deficienza, può andare?
Ho scritto qualche protesta, mi è stato risposto da altri utenti di intervenire, di non rimanere alla tastiera e di smetterla perché ciò sembra sia testimonianza del degrado del capoluogo, io la intendo come degrado dell'intelligenza umana e morte della sensibilità. Chi aiuta, chi soccorre, chi interviene non si fa riprendere, non scatta una foto, lavora in silenzio, non certo davanti alla fotocamera.
Non scrivo il sito della pagina per non offendere ulteriormente l'intelligenza è la sensibilità umane, ma nessuno ha ancora oscurato il tutto. Non so cosa pensare.
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