domenica 5 agosto 2018

DOMENICA TRICOLORE

 Parlavamo da tempo in famiglia di questo appuntamento per il fatto che la ditta in cui lavora mio marito è stata coinvolta come sponsor e organizzazione telematica; abbiamo partecipato quindi come curiosi, ma anche come sostenitori e simpatizzanti.
 Arrivo in un grande parcheggio su prato alle 10 del mattino, obolo di offerta libera, in posizione e via verso il ritrovo del bus navetta; in fila o quasi rimaniamo poco perché quando si avvicina il mezzo la folla si sparpaglia come nelle migliori situazioni italiane e gli ultimi diventano primi, noi ci ritroviamo sballottolati, saliamo a stento, ma Marco rimane a terra.
 La famiglia si ricompone dopo un tragitto in ombra tra due ali di bosco, il viaggio non dura molto, ma i lamenti si sentono subito, a bordo c'è di tutto, dagli ombrelloni alle spiaggine, dalla borsa frigo agli impianti fotografici.
 Ci incamminiamo su strada bianca sterrata, troviamo posto libero tra sabbia e sterpi ma al sole, pace; ci sistemiamo. Intanto arriva anche Marco, che freme per cercare i colleghi in servizio, scattare foto, rendersi conto della situazione; ci aggreghiamo a tre famiglie compaesane di amichetti, pargoli esultanti per la compagnia e il gioco.
 Comincia la lunga attesa tra caldo, bagno nel lago, giochi, chiacchiere, cibo a volontà e bevande fresche, gomito a gomito, testa/piedi incastri studiati al millimetro... Non sembra che la scaletta del programma stampato sia stata rispettata, perché le esibizioni cominciano nel primo pomeriggio una di seguito all'altra, in un susseguirsi di immagini ed emozioni.
 Tutti con lo sguardo al cielo, la bocca aperta di incredulità, silenzio quando passa un mezzo, telefonino per non perdere alcun particolare, meglio se muniti di stecca per i video, obiettivi fotografici come alle nozze reali: mezzi antincendio, aeroplani medi e piccoli, elicotteri.
 E quando arrivano alle 15:15 in punto silenzio irreale, boato dei motori, applausi spontanei d'entusiasmo: la perfezione, la simmetria, il disegno parallelo e le nuvole diventano tricolori, il cielo striato di verde-bianco-rosso in un crescendo di complimenti, saluti e sorrisi patriottici, brividi.
 L'esibizione delle Frecce Tricolori dura una ventina di minuti, sorvolano il lago, arrivano in alto, si nascondono dietro l'Isola Bisentina o alle nostre spalle dietro alle colline, per poi ricongiungersi i dieci mezzi enormi anche a occhio nudo.
 Stiamo lontani dalla tribuna d'onore, non sentiamo la musica, l'Inno, ma certo le emozioni non mancano, i pargoli si godono il tutto dall'acqua, perché non ne sono mai usciti, un lungo bagno interrotto solo dal panino del pranzo. Ce ne andiamo alle 15:50 circa, dopo aver raccolto tutti i nostri beni sparsi, incamminandoci a piedi, in salita, ma all'ombra verso il parcheggio perché per la navetta i tempi d'attesa sono biblici. Nonostante qualche capriccio e rimbrotto, arriviamo in poco tempo tra una fiumana di persone al pratino, tempo di rinfrescare la macchina e siamo ripartiti; traffico scorrevole e saggio.
 Le prime due foto sono opera di Marco, impazzito letteralmente per l'occasione



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