Non sono pochi, proprio no: sono ben cinque anni che scrivo, ragiono, mi arrabatto, confondo, critico, analizzo, fotografo, descrivo, annuncio, propongo, saluto, esalto, denigro, inauguro, informo, spio... il mio blog conta una manina, ne sono entusiasta, ma anche spaventata.
Nato con tutt'altro intento, nella speranza di farmi conoscere, nella convinzione di condividere idee di arte e cultura, mi ritrovo invece a leggere di tutto, a digitare del mondo intorno, della mia quotidianità.
Non sono diventata famosa, non sono diventata ricca, non sono diventata una critica d'arte, non sono salita ai vertici del Sapere, ma allora?
Scrivo, già lo sapete.
Leggo e poi scrivo.
Incontro, converso, mi confronto e poi scrivo.
Alcune volte mi cercano e poi scrivo.
Vorrei sapere solo se riuscirò mai a decidere cosa farò da grande, chiedo troppo?
Intanto scrivo, condivido sensazioni, emozioni, idee, foto.
Per fortuna mia e della mia famiglia ho trovato anche un lavoro serio, istituzionale, però poi scrivo, vi racconto e magari vi annoio.
Comunichiamo, vi apro il mio cuore, vi espongo le mie idee: chissà quanti di voi neanche mi sopporteranno più, sempre in mezzo ai piedi: ditemelo, senza remore, magari parlando vi faccio cambiare idea.
Cinque anni e questo è l'articolo 1900, qualcosa ho cancellato strada facendo, altro ho accorpato, tutta farina del mio sacco, ci tengo a sottolinearlo; vi lascio la classifica dei più letti, forse troverete conferme, forse invece certezze. Non sono stanca, anzi. Dovrei crescere e piantarla?
Grazie a chi legge e condivide.
Grazie a chi legge e commenta.
Grazie a chi legge e mi saluta.
Grazie a chi legge.
Grazie anche a chi finge di non sapere, pur avendo seguito tutti i miei passi.
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