mercoledì 28 ottobre 2015

"QUANDO MI SENTO CHIAMARE MAESTRA...

...Mi si allarga il petto!"
 Così ha risposto oggi la mia insegnante delle elementari, quando l'ho salutata porgendole le condoglianze in chiesa per la morte del marito. La maestra è sempre la maestra, almeno per me che ne avevo una prevalente, tuttofare, speciale e sempre sorridente!
 Ormai è una vecchietta, piccola e lenta nei movimenti, ma da giovane era una forza della natura, il cuore del carnevale, la colonna sonora delle gite parrocchiali - in occasione di una, addirittura, è salita sull'autobus e ha iniziato a distribuire fotocopie con i testi delle canzoni. Geografia noi la studiavamo anche così, attraverso le canzoni dialettali più significative e naturalmente lei le conosceva tutte.
 Non riesco a chiamarla per nome né tanto meno "signora" o con altro appellativo, è la maestra: ho tanti ricordi legati ai nostri cinque anni di studio, quando ci ha presi per mano ancor piccoli e intimoriti, fino a quando ce ne siamo andati tutti ormai più alti delle sue spalle.
 A lei che era forte in matematica - inculcatacela con ogni metodo valido -  ho fatto quasi un torto scegliendo il classico; non dimenticherò mai la fatica e le lacrime del primo giorno di scuola quando ci assegnò per casa di imparare a memoria le letterine del nostro nome: mi fermavo alle due esse e non andavo più avanti, mondo crudele...
 E quando chiamava qualcuno poco studioso a correggere i compiti, era solita dire: "Ahi, che passione, avercelo di ciccia e baciarlo di cartone!", la spiegazione di questa frase non mi hai convinta del tutto...
 Magnifica la maestra Maria Teresa!

Scuola di Atene, un affresco (770×500 cm circa) di Raffaello Sanzio, databile al 1509-1511 e situato nella Stanza della Segnatura, una delle quattro "Stanze Vaticane". Particolare di Euclide con i tratti del Bramante, che disegna a terra.


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