giovedì 15 ottobre 2015

QUEL CHE PIACE O QUEL CHE CONVIENE?

 Questa sera vi propongo un argomento molto interessante, per niente scontato e di difficile quadratura, riflettete bene prima di rispondere o di prendere la difesa netta di una delle due opzioni, perché non sempre la vita ci riserva ciò che pretendiamo o ciò che ci aspettiamo, anzi...

 Ho già affermato altrove che la scelta della scuola superiore da parte mia è stata libera: ho seguito le incoraggianti indicazioni dei prof e ne ho "pagato" le conseguenze in termini di lavoro; a parità di titolo le mie coetanee lavorano nel pubblico impiego, forse ho pure "sbagliato" la facoltà universitaria... Mi piace tanto però la mia vita, quando è ricca di appuntamenti, impegni, incontri, gente nuova, corsi di approfondimento, certo il piatto piange, niente di fisso a fine mese, più mi sforzo, più guadagno, ma sempre tante nuove opportunità.
 Una mia "amica" era innamoratissima di uno operaio non blasonato, poco luminoso per i suoi genitori, tanto da convincerla a lasciarlo per sposare un ricco impiegato, più vecchio e appassito, contenta lei...
 Abbandonare il paese natio per uno stipendio buono, carriera e notorietà o rimanere radicato accanto alla famiglia d'origine e agli amici, ma accontentarsi?
 Quelle ragazze che lavorano nell'impresa paterna con tanti danarosi  privilegi, spocchiose e smorfiosette, poi non perdono occasione di affermare che non vogliono restare sepolte in un paesotto gretto e arretrato, tanto lontano da moda e civiltà, loro che avrebbero fatto ben altri studi e non seguito le impronte del genitore...
Quanto i genitori possono influenzare le scelte dei figli, senza poi sentirselo rinfacciare per tutta la vita?

Immagine di questo articolo ERCOLE AL BIVIO: il giovane semidio che incontra due donne Piacere e Virtù, ciascuna gli enumera i vantaggi della scelta di vita nel tentativo di convincerlo a optare per la strada che ognuna personifica.



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