lunedì 5 ottobre 2015

SAGRA MANGIATA

 Terminato il primo fine settimana di Sagra, si torna lentamente alla vita quotidiana, si è festeggiato fino a tardi, si è tamburellato e naturalmente preso in giro i perdenti del palio (ore 8 il benzinaio spiritoso mi ha chiesto per quale classificato avevo fatto il tifo - il fantino del mio rione è caduto @&%!*§), come sempre, la nostra festa è anche questo.
 La Sagra però mette un certo appetito, tanto appetito, sarà per i profumi che riempiono l'aria, sarà per le cucine rionali e dei ristoranti in funzione dalla mattina presto, sarà per la brace infuocata...
 La mia affamata famiglia ha provato in questi giorni di tutto un po', non sia mai che rinunciamo ad accontentare il palato stuzzicato dall'odore intenso dei gustosi cibi tipici.
 Per strada abbiamo fatto la fila per gli gnocchetti fritti del Santarello, dolci con la crema di nocciola fusa e sbrodolosa, e salati alla maionese; pizzetta fritta della Misericordia, un po' troppo oliata e morbida, ma debitamente finita - non si butta via niente; i dolcetti secchi di S. Eutizio - così si contribuisce anche alla raccolta fondi della Classe 76 - una certezza, preparati dal fornaio mio amico e coetaneo.
 Al fuoco del rione ci hanno omaggiato di due sacchetti di caldarroste, buone anche fredde, ma calde da bruciare il palato speciali.
 In taverna a cena ci siamo spazzolati con voracità gli gnocchi co'i ferro al ragù di carne e funghi corposo e denso, gli strozzapreti in bianco con tanto cacio, la minestra di ceci e gnocchetti.
 Per la prossima settimana ci siamo ripromessi una puntatina alla bancarella del monte bianco, sennò non vale.
 Se vi ho fatto venire l'acquolina, non era mia intenzione lasciarvi cadere in tentazione culinaria, altrimenti la dieta soffre.



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