mercoledì 20 luglio 2016

SPADE AFFILATE, AFFILATE LE SPADE

 Per fugare ogni dubbio: non sono la mamma di nessuno spadaccino - non ancora almeno - non ho parenti diretti nel gruppo né rivesto il ruolo di loro avvocato - non ne hanno proprio bisogno; ci sono effettivamente due elementi che fanno parte della mia famiglia di cuore, ma quella è un'altra storia. Le mie sono parole sincere, di gratitudine e rispetto per un gruppo che, nonostante tanta corrente contraria, sta sgobbando ogni giorno per preparare un evento lungo ben due fine settimana in un luogo impervio, non facilmente raggiungibile e non proprio confortevole, a temperature che fanno desiderare il mare, non certo la collina di peperino.

 Mancano poche ore ormai, li vedi in stato di avanzato nervosismo, lavoro febbrile che pretende però ancora concentrazione e impegno, sotto questo sole di luglio, sarebbe forse meglio un tuffo in piscina.
 Si sono messi in gioco, hanno scritto un programma lungo e articolato da venerdì a domenica per gli ultimi due fine settimana che verranno. Hanno coinvolto gli altri rioni, tutti i gruppi che daranno prova della loro maestria, noi paesani li conosciamo bene, ma sarà il biglietto da visita per l'autunno, per ottobre, per la Sagra. Non potrò partecipare ad ogni appuntamento, per problemi vari, ma cercherò di essere presente il più possibile e di raccontarvi quel che vedrò da testimone di parte, molto di parte, per me sono meravigliosi a prescindere.
 Hanno avuto l'idea, l'intuizione, hanno messo in campo le forze fisiche, morali, economiche per raggiungere il loro obiettivo, sono ragazzi che studiano, lavorano e si appoggiano anche ai loro genitori - che li aspettano alzati fino a notte fonda - per un aiuto e un consiglio. Sono i ragazzi del paesello che non blaterano, non si lamentano della pochezza o della nullità dell'offerta estiva, loro l'offerta l'hanno creata.
 Non rimane che partecipare, cantare, ascoltare, divertirsi, prendere parte ai giochi, ammirare le prove, passeggiare in notturna alla luce di candele e naturalmente mangiare e bere. Vi sembra poco?  Senza se e senza ma.
 Comunque vada, loro hanno già vinto, perché lo hanno fatto, non si sono fermati alle parole o agli insulti, mediatici o verbali, dritti per la loro strada fino al Castello Orsini.




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