lunedì 26 dicembre 2016

AL VILLAGGIO

 Domenica natalizia calda e invitante, armati di buoni sconto e mance/regalo ci siamo addentrati nel centro storico del capoluogo per gustare ogni attrazione, senza rimanere fuori a guardare: premetto subito che il giudizio complessivo è buono, innanzitutto perché ho visto tanti giovani lavorare e tanti bambini divertirsi, fenomeno che dalle parti nostre non è proprio scontato.
 Conoscevamo già il percorso, quindi siamo andati a colpo sicuro, senza tergiversare nei luoghi interessanti ma a ingresso libero, subito tutte le attrazioni e, di tempo, ne abbiamo impiegato in un continuo allenamento di saliscendi. Veramente coinvolgente il teatro per bambini in venticinque minuti di spettacolo corporeo divertente e rumoroso, adatto a pargoli al di sotto dei dodici anni d'età, poi si vergognerebbero.
 Il presepe anche da non perdere, ma sarà colpa delle aspettative o del vociferare, mi ha un poco deluso per quanto riguarda i manichini dalla pelle rosa e lucida, per allestimento e suppellettili invece, molto veritiero, viterbese proprio.
 Tutto simpatico, spiritoso, sorridente il personale, gioviale, non posso che sottolinearlo, peccato che nella Fabbrica di giocattoli stessero alcuni in pausa, avendo lasciato dunque il banco lavoro dei colori solo e fermo e nella sala dei giochi di un tempo nessuno spiegasse modo e regole del gioco.
 Incantato il labirinto boscoso e veritiera la posta dei bimbi, con tanto di manovella da ruotare per far scorrere il rullo delle buste da spedire al Polo Nord.
 Magica la casa di Babbo Natale, ben apparecchiata, fornita e soffusa al punto giusto, con il vecchietto sempre in posa.
 Tante attrazioni, tanto pubblico, non soffocante né sfiancante, il tutto scorre bene, c'è il tempo per bere qualcosa di caldo, un giro nella Fabbrica di cioccolato e tanto altro, peccato che si debba sempre metter mano al portafogli, anche con i vari ingressi pagati, meglio chiarire prima con i pargoli e stabilire un tetto di spesa massima che si possa affrontare senza capricci, o niente.
 Foto scattate da Tatone con il cellulare, meglio di così non si poteva.












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