Questa sera mi sento un po' così, triste, userei volentieri una brutta parola, ma non posso, sono una signora del blog, io!
Avete presente quando siete pronte a conquistare il mondo, invece vi ritrovate a pulire casa, ecco, questa sera mi sento così, spenta.
Mi sono svegliata con l'ansia della scolaretta che va incontro alla verifica, pensavo ai risultati, ai commenti, invece nulla o poco più. E poi quel silenzio assordante di chi fino a poco tempo fa mi "importunava", mi contattava, mi cercava e chiedeva i miei consigli, ecco non lo sopporto! Come si fa a sparire? Come si fa a non ringraziare neanche?
Sarà che domani ci aspetta una bella giornata impegnativa, sarà che questo maggio mi mette ansia, una forte ansia per i suoi tanti appuntamenti, che ho paura di non riuscire.
Ma solo io, o ci sono in giro altre persone spaurite, timide e indecise?
Come quelle belle famiglie in cui va tutto sempre bene, si incontrano a tavola sin dal primo mattino, sorridenti e pettinati: a casa mia alle 7:00 già si litiga sulla merenda da portare a scuola.
Questi quadretti familiari proprio non li capisco, perché ci vogliono far credere che per mangiare biscotti o merendine bisogna essere tranquilli, armoniosi e sfoderare perfetti denti bianchi?
Viva la normalità! Ma quale? Magari esistono veramente questi nuclei affiatati, curati, ben vestiti, che non discutono per entrare in bagno, non bisticciano per il pezzo di crostata o il cucchiaio di cacao, magari, o no?
Che ne so io della normalità degli altri, questa sera non ho certezze, non so perché scrivo, perché credo che qualcuno legga con interesse quel che scrivo, perché aspetto complimenti che, se non sono ancora arrivati, non arriveranno mai, perché penso che questo blog possa diventare un lavoro?
In fondo, quanto mi spetta? Nulla o poco più, se non addirittura il silenzio.
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