Quando la realtà supera la fantasia...poetica, quando gli attori riscuotono successo sul campo...in palestra, quando Dante ha paura di affrontare le fiamme infernali e Virgilio poco lo sopporta, quando ad introdurre la storia sono due giovani napoletani, siamo davanti alla riduzione scenica della classe 2 D della scuola media del paesello, orgoglio e nessun pregiudizio, anzi.
Bravi, di più, bravissimi i nostri ragazzi, tutti emozionati al punto giusto per quella tensione che non lascia niente al caso, fa tremare la voce nel cantare una strofa e tentennare in principio di battuta.
Speciali certe scelte per raccontare vizi infernali e virtù celesti, azzeccatissimi i costumi - Caronte, Minosse e l'Angelo che segna le P, in particolare - semplicemente meravigliosi Dante e Virgilio, di un affiatamento sbalorditivo.
Mi è piaciuto in special modo la scelta di fondere e confondere i dialetti italiani, non solo fiorentino trecentesco insomma, né il latino del Mantovano che sta al professionale, ma anzitutto il napoletano "Oh sole mio".
Che sia stato un grande successo è evidente, che rimanga nelle loro menti un po' del divino poeta si spera.
E giovedì sera siamo invitati tutti a scoprire "I Promessi Sposi": a quanto mi dicono, ne vedremo delle belle!
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