Allora, come promesso a voi miei fedeli lettori e soprattutto ai miei allievi del pomeriggio, ho assistito al secondo e ultimo spettacolo teatrale delle scuole medie del paesello, sul palcoscenico-palestra la classe 3 C.
Non potevo non portare i miei pargoli, usciti entusiasti dalla prima visione ed entusiasti per la pesca/raccolta fondi, non ne siamo stati delusi, come previsto.
La parodia ha colpito questa volta una delle mie opere preferite, quella da cui traggo spesso spunto per citazioni e insegnamenti eterni, la storia di quei poveretti sfortunati sposi promessi: Renzo e Lucia. Storia universalmente conosciuta e amata, con quel paffuto don Abbondio, timidi bravi, Perpetua teledipendente e alla ricerca dello scoop, un don Rodrigo quasi simpatico e troppo innamorato, un Innominato serio e alto alto. Alcune scene corali efficaci, il balletto delle suore con tifo da stadio è molto convincente, mentre l'autore-narratore è lì sempre presente, seduto sulla sua poltrona a destra di noi spettatori.
Lieve imbarazzo dei giovani attori davanti a tanti spettatori e qualche piccolo intoppo acustico, buono però il risultato, buonissimo per giovani e dilettanti attori alle prese con la grande letteratura.
Fortunati loro ad avere tanti bravi e impegnati insegnanti con voglia di mettersi continuamente in gioco.
Grazie a chi ha lavorato con la musica e le luci, dipinto la scenografia, cucito, prestato gli abiti, rimediato oggetti di scena, sistemato i microfoni e naturalmente agli attori e alle loro professoresse sempre con il sorriso sulla bocca.
Nessun commento:
Posta un commento