martedì 17 maggio 2016

QUANDO CAPITA

 Sei a dieta, perché vuoi perdere quei chilogrammi che ti fanno sentire gonfia e in lite con il mondo, rinunci, resisti e ti senti forte e invincibile, fino a quando la tua vicina non ti regala due cannoli siciliani, quelli con la ricotta e le scorze di arancia.
 Entri in biblioteca, sicuro di poter cercare e prendere in prestito un libro che non hai mai letto, ma di cui hai sentito tanto nominare, invece sul banco del bibliobaratto ne trovi una copia sbiadita ma in buono stato, la prendi, la consulti, lasci un'offerta e te ne vai contento con il tuo "nuovo" libro.
 Quando vedi in lontananza quella comare un po' troppo chiacchierona, cerchi di evitarla, cambi strada, attraversi, poi però te la ritrovi in fila alla cassa, quando c'è tanta gente e la carta degli scontrini è finita.
 Pensi di aver parlato, spiegato, minacciato, coccolato, promesso tanto con i tuoi pargoli, vai a dormire soddisfatta, il giorno dopo all'uscita di scuola è tutto come prima, non sembra essere cambiato nulla, tranne la tua forza di reazione.
 Ti impegni a cucinare, riesci  a sporcare tutte le pentole in dotazione, macchie di unto in ogni dove e al momento del giudizio ti senti commentare: "Però quelli della nonna sono più buoni".
 Hai lavorato, ti sei impegnato, hai dato il tuo meglio, ma per gli altri non è abbastanza, non meriti ricompense o ringraziamenti particolari, basta un messaggino e "chi s'è visto, s'è visto".
 Non fai parte del gruppo, meglio se rimani in disparte, sei dei loro ma non tanto, ma non troppo, cerca di capire quel rapporto particolare che li lega non fa parte del tuo mondo.
 Credi ancora alle favole, sei in attesa del principe azzurro, quando il principe è di là che dorme sonni profondi e magari sogna di una macchina potente.
 Scrivi di quello che ti passa per la testa a tarda notte e pretendi anche che gli altri ti diano ascolto e magari condividano le tue strambe idee.



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