...Mi sento un po' Montale, splendida questa poesia, che appena posso faccio studiare agli alunni che ho il piacere di
torturare. Mi sento così, certe volte alle stelle, importante cronista e impegnata blogger rispettata, altre invece incapace di esprimere ciò che penso, ciò che provo.
E beati coloro che sanno, capiscono e insegnano agli altri come si vive in questo mondo difficile; beato chi ha sempre la giusta risposta, chi non sbaglia mai, chi non si corregge o ritorna sui suoi passi; beato chi è ascoltato e capito o pensa di esserlo; beato chi dall'alto giudica e non teme errore, chi pensa solo alla propria esistenza e va diritto per la sua strada; beato chi ha sempre una spiegazione razionale; beato chi non vacilla, chi cammina col mento in alto e non si guarda intorno.
Questa notte mi sento un po' così vacillante, vulnerabile e col cuore gonfio di ansia.
Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato.
Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!
Non domandarci la formula
che mondi possa aprirti,
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.
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