Ai miei tempi iniziali scolastici neanche era supposto un cambiamento del genere, una tale modifica di provenienza, questo ritrovare tante lingue, tante religioni e diversi modi di vivere in un gruppo-classe. E' una sfida continua per le insegnanti e per i compagni stessi che devono capire, accettare e accogliere "il diverso", questione di poco tempo perché tra coetanei i legami si stringono facilmente senza tanti presupposti, limiti o pregiudizi.
Però quel che mi ha colpito è l'assenza della lingua inglese: avrei tanto gradito un completamento per i nostri ragazzi, che a mio modestissimo parere, devono imparare sin da piccolissimi bene questa lingua.
L'italiano non si tocca, naturalmente, la conoscenza della nostra lingua madre deve essere ottima, ma in contemporanea sono assolutamente favorevole al bilinguismo - anche scolastico - per non trovarsi in difficoltà rispetto ai coetanei europei, molto più avanti rispetto a noi altri.
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