Abbiamo avuto ospite in biblioteca Luigi Fondi: ho scoperto che nel mio paesello quando gli scalpellini erano artisti ben pagati c'erano due scuole di lavoro e di pensiero politico, ho scoperto che le migliori realizzazioni in peperino le ammiri al cimitero, che il peperino rosso lo trovi solo qui in questo territorio eruttato da vulcani, che gli scalpellini non esistono più e che le canzoni - insieme all'arte scultorea - non vengono più tramandate di maestro in allievo, da vecchio a giovane di bottega.
E allora mi chiedo: ciò che è stato non può più essere? Ciò che eravamo non può più tornare? Quello che ci distingueva la crisi ce lo ha fagocitato? Tutte le amministrazioni nel tempo si sono interessate al territorio, al lavoro giovanile, alla riqualificazione, all'esaltazione dei nostri prodotti, sarà arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti? In tempo di crisi nera, perché non ripartire da ciò che contraddistingue il paesello da tutto il resto del mondo?
Incontro di arte, mestieri e pensieri infantili magico: un grazie a chi si è prestato, un grazie alle ragazze della biblioteca e ai bambini che sono intervenuti numerosi e curiosi.
Naturalmente, come sempre, dopo aver nutrito la mente, abbiamo riempito il pancino, dura la vita in
biblioteca!
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