So di non sapere - sono molto socratica io - però ho il pregio di andarmi a documentare per colmare le mie lacune, specie se artistiche, conosco i miei limiti, cerco di superarli, a volte ho fortuna altre devo ritentare...
Dunque, ho ricevuto un invito scritto paro paro lungo lungo, su foglio A4, per un evento notturno al mio paesello, a poca distanza dalla piazza centrale e gratuito: tutti ottimi requisiti; quando sono andata a leggere però non sono riuscita a capire granché, le mie capacità mentali sono forse peggiorate?
Il fatto è che il testo è infarcito di tanti termini tecnici in lingua straniera, che non è il mio forte, lo ammetto tristemente, pur trattandosi di arte, che dovrebbe essere il mio campo d'azione, che tristezza!
Allora, per niente abbattuta tanto meno dandomi per vinta, ho aperto il mio portatile e con l'aiuto di internet ho cercato, spulciato, tradotto, interpretato e capito, spero...
Perché non scrivere manifestazione artistica basata sull'improvvisazione o rivista multimediale o lettura pubblica di brani poetici e tanto altro? Addirittura ho scovato un lemma di origine francese, a mio modestissimo e ignorante parere, di uso infelice, che non rende proprio l'idea di cosa si voglia intendere, ma di sicuro è colpa della mia capacità di afferrare.
Allora, ammetto le mie mancanze, ma la manifestazione si svolge in un paesello di collina della provincia viterbese, poco incline all'idioma artistico estero; se si vuole invitare un pubblico residente in codesto sito che si usi quantomeno un linguaggio più comprensibile, non dico banale, ma neanche avulso dalla portata lessicale della maggior parte dei sempliciotti come me, ben disposti a diradare le nebbie dell'incompetenza, se solo riuscissero a comprendere il testo sottoposto alla loro bruta attenzione.
Grazie dell'attenzione, vi elargirò tutti i particolari della performance che riuscirò a estrapolare, nonostante i miei confini mentali.
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