domenica 17 aprile 2016

SENZA RIMORSI, RIMPIANTI O RANCORE

« Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita. »

...Si tenta, si procede con una stima, un resoconto e per la maggior parte dei casi non si è soddisfatti dell'andamento, della piega che ha preso la nostra personale esistenza, per motivi vari e mai univoci.

 Bene, anzi male, specie quando si cerca  il famoso capro espiatorio, quando si tenta di addossare la colpa delle scelte perpetrate a qualcun altro, magari anche uscito dalla porta principale a malo modo.
 Non è così che, a mio modesto parere, si può vivere: rimpianto, rancore, quasi odio, incertezza e sfida, ma soprattutto insoddisfazione, non sono gli ingredienti giusti per un sano percorso esistenziale.
 Ognuno di noi ha una o più guide, esperte della vita che tentano di mettere in guardia da errori, inciampi, cadute e strada da percorrere per il successo, lo stare bene, il godersela.
 Però poi, in ultima istanza, l'opzione sta al singolo, capace di intendere e volere, idoneo a metter su famiglia, convivere, aprire un'attività in proprio, scegliere una facoltà universitaria...
 Mai, e dico mai, vivere pensando che la nostra esistenza sarebbe stata altra, se non fosse stato per un qualcuno che ci ha pilotato, convinto, costretto a seguire un determinato corso di studi piuttosto che un altro, un lavoro o un posto in cui stare.
 Quel che siamo e diventeremo dipende solo da noi e non dal nostro ex o peggio dall'amica di turno: si pondera, si calcola, si sceglie e poi se ne pagano le conseguenze, nel bene e nel male.

 E poi lo sapete che fine fanno i consiglieri fraudolenti!

  1. E 'l duca che mi vide tanto atteso,
  2. disse: «Dentro dai fuochi son li spirti;
  3. catun si fascia di quel ch'elli è inceso». Inferno XXVI, 46-48


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