mercoledì 20 aprile 2016

CARPE DIEM

  1. Non domandare, Leuconoe - non è dato sapere - che
  2. destino gli dei hanno assegnato a me e a te, né consulta
  3. gli oroscopi. Com’è meglio tollerare ciò che sarà, sia che Giove
  4. ci abbia dato ancora tanti inverni sia che questo, che sfianca
  5. il mar Tirreno con rocce di pomice, sia l’ultimo: sii assennata,
  6. purifica il vino e recidi la  duratura speranza, ché la vita è breve.
  7. Mentre parliamo, se ne va il tempo geloso:
  8. strappa l’attimo, e non fidarti per nulla del domani.
Questa di Orazio è forse l'ode più conosciuta, amata e studiata e ora bene interpreta il mio sentire.
 Di solito, non sono una dalla decisione fulminea, di rado colgo l'attimo e cambio strada, basti sapere che per arrivare all'altare ho impiegato ben nove anni e mezzo...
Comunque, in questi giorni me ne sono capitate di offerte, di occasioni "strane": succede di attraversare momenti particolari, "strani"appunto, ma importanti, bisogna decidere senza rimorsi, la vita già è difficile di suo, aggiungiamoci pure i se e i ma...
 Che dire? Meglio la lenta ma giusta scelta o l'attimo afferrato, che forse mai più sarebbe tornato?
 Forse sbaglio a non approfittare, ho errato in passato a rifiutare l'opzione, ho scelto di non rischiare per il mio carattere, la mia piccola famiglia, le mie poche ma fondamentali certezze.
 Dovrò scuotermi prima o poi dal letargo calmo e misurato, per una carriera stellare e blasonata!

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