martedì 19 aprile 2016

TU CHIAMALA, SE VUOI, FELICITA'

 Esiste la felicità?
 C'è chi risponde assolutamente no e chi afferma di essere felice con la persona giusta al suo fianco, pochi si dicono felici del lavoro che svolgono quotidianamente, ma si definiscono tali per averne uno, per arrivare a fine mese e pagare le bollette e il mutuo. Vero!

 Tutta la mia riflessione nasce dallo scambio di confessioni che ho avuto con mia cugina: ho capito troppo tardi di essere in obbligo di sorridere al mondo per tutto quello che mi riempie il cuore, la casa, in una parola mi riempie la vita. Ho ammesso di essere nel mio animo arrabbiata, per la mia situazione che poi non vede modifiche: la morte di mio padre è un fatto irreversibile, sono arrabbiata, ma non si può cambiare nulla.
 Pace, prima mi arrendo alla realtà, prima inizierò a sorridere e a sentirmi bene.

Ora, passiamo a sorridere un poco, vi lascio qualche cenno di felicità ordinaria!
 Felicità è:
tornare a casa dopo un sabato di lavoro e trovare i letti rifatti da tuo marito, male ma rifatti: nessuna pecca, visione meravigliosa;
ammirare casa pulita primaverile dopo ore e ore di lavoro, prima dell'arrivo dei barbari distruttori dell'equilibrio domestico;
per mia figlia, la cioccolata spalmata sul pane, sensazione che provo raramente, io e la mia maledetta dieta;
per il maggiore dei pargoli scambiare qualche parola con la sua amichetta preferita, timidone lui;
per i nonni, impastare, cuocere e mangiare con i nipoti i biscottini al cioccolato;
per tutti gli studenti, la scuola chiusa per le elezioni...

Come sempre, ora sta a voi, definite la vostra piccola ma significativa felicità...

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