sabato 19 novembre 2016

OTTUSANGOLO

 Eccomi qui, di nuovo a commentare quel che sento e vedo, non so combinare molto di più...
 Tutto ciò che leggete su questo blog è frutto della mia mente a volte perversa, altre sincera, altre ancora stanca e demotivata, ma anche allegra, spensierata e goliardica... Rispondo di ogni parola, sintagma, proposizione, periodo semplice e ipotetico.
 Ho constatato con profonda amarezza che il mio paesello, quello che canto così spesso in questo sgangherato blog, oggi era sulla bocca virtuale di tutti, da destra a sinistra, dallo Stretto di Gibilterra ai Dardanelli, per un fatto increscioso, come si dice in questi casi. Increscioso? Mi sembra troppo poco...
 Nel mio paesello vivono persone che dedicano allo studio e alla divulgazione ogni minuto libero della loro giornata, ogni centesimo risparmiato anche dalla pensione per impegnarsi e migliorare; ci sono persone che fanno catechismo da almeno venticinque anni ai nostri figli; ci sono persone che portano avanti silenziosamente e dignitosamente Caritas - Croce Rossa - mensa per i bisognosi - confraternite - Comitati patronali - gruppi parrocchiali; ci sono insegnanti in pensione che accolgono e seguono studenti in difficoltà scolastiche; pensionati che aiutano in biblioteca; i contradaioli che si inorgogliscono per i costumi medievali e cucinano divinamente; gruppi sportivi di ogni genere...
 E che ti leggo? Di una persona che scrive e condivide insensatezze pubbliche, da brividi, poi le rinnega quando gli si chiede una spiegazione e in poche ore diventa "famosa" come una star, dalla radio alla televisione o giù di lì!
 Non ho parole. Taccio e mi dedico alla meditazione, siamo alla deriva.
 Che la cultura non pagasse, ne ero consapevole, ma che l'ignoranza avesse compiuto questi passi da gigante proprio no.
 Così sta scritto.

4 commenti:

  1. Continuiamo a fare del nostro cara Ale con orgoglio e dignità, così si viene veramente apprezzati, e non curiamoci di ciò che non porta a nulla !!!!

    RispondiElimina
  2. cara ale il nostro amato Mons. Don Antonio Pompei parlava di ignoranzietà.... io nn come profilo professionale, ma come persona in carne ed ossa essere umano sono indignata per tutte quelle persone che per motivazioni ideologiche difendono certi scempi che sono indifendibili... ci vorrebbero gli occhiali dell'obiettività

    RispondiElimina