sabato 21 luglio 2018

CUGINATA DI SECONDA GENERAZIONE

 Ebbene sì, invece di godere di un poco di tranquillità e di spensieratezza, una serata di pettegolezzi e confessioni, abbiamo deciso di organizzare una cena con i pargoli, la seconda generazione dei cuginetti che vanno dai diciannove anni a uno. Ci si ritrova al parcheggio fuori il paesello, tutti in macchina con cinture e seggiolini allacciati per correre a Viterbo al locale che sembra una parolaccia, ma dove si mangia bene, veloce e non  si corre il pericolo di essere di intralcio a camerieri e adulti non proprio amanti di piccoli schiamazzanti... Ognuno sceglie una portata, vassoio alla mano, ci si confronta, si assaggia, si mettono le mani nel piatto dell'altro e si leccano le dita, educati loro. Si agitano un poco, scappa uno scherzetto, una parolina di offesa per gioco e pure qualche capocciata da mettersi a piangere; noi imperterrite fino ad un certo punto, poi si sbotta.
 Piace tutto, la dieta forse è salva, ma niente dolcetto tratteniamoci. Per il caffè si cerca un bar aperto, di venerdì sera in piena estate da poco passate le 22, a Viterbo sembra impossibile, anzi lo è; meglio rientrare nel locale e chiedere un espresso dalla macchinetta, ma anche acqua, tè...
 Un po' a sorpresa, un po' per scelta passiamo a trovare il marito di una di noi di turno al lavoro notturno, bimbi super elettrizzati e fanno bene, si divertono come matti a scoprire il mondo illuminato di rosso, non se ne vorrebbero andare, ma poi nell'aria aleggia il nome MC e allora tutto si appiana. Solo che si è fatto tardi, i locali stanno chiudendo, bisogna cercare chi offre il servizio oltre l'una di notte sotto agli archi dorati; noi siamo un poco appannate, i piccoli neanche per idea e si infilano nel tubo di gomma, scivolano, scendono e salgono dalle scalette, poi il gelato, buono! Insomma si mangia, si gioca, ci si rincorre e nessuno mostra la benché minima intenzione di ritirarsi, con gli amichetti tutto diventa più bello e inesauribile...
 Una bella serata, qualche piccola confidenza, qualche riflessione su uomini e lavoro, il mio piccoletto l'ha definita "indimenticabile", a volte basta poco, senza tecnologia e senza giochi costosi, si chiama amicizia incondizionata. Anche noi adulti dovremmo riscoprirla.

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