martedì 31 luglio 2018

RITORNO AL FUTURO

 Appuntamento lunedì  alle 10:10 presso il poliambulatorio, sala d'attesa gremita, piccoli e piccolissimi in braccio, nel chicchetto, nonni, mamme, fratellini, sorelline e anche qualche grandicello, compreso il mio principe. Il maggiore dei miei figli deve vaccinarsi, il richiamo finale, quattordici anni e mezzo, alto più di me, gambe pelose e accenni vistosi di barba.
 Tanti pensieri, ricordi, ansie e paure ormai passati, ma che ogni genitore prova e subisce, specie alla prima esperienza; domande e dubbi: si aspetta il proprio turno, poi dopo il picco e il pianto liberatorio, ancora una quindicina di minuti per attendere l'eventuale reazione.
 Si agita un po' il ragazzo, non si ricorda se fa male e quale braccio deve porgere; lo rassicuro, perché le infermiere e la dottoressa sono carinissime, dal tocco delicato e quando tocca a lui si siede e comincia a parlare, timido fornisce i dati personali. Per lui non solo il richiamo dell'antitetanica, ma anche il meningococco, due, gratuiti e fondamentali, per quello della varicella ci rivedremo a gennaio, bene.
 Reputo fondamentali le vaccinazioni, obbligatorie, consigliate e scelte, perché per andare nel mondo, per conoscere e frequentare gli uomini sono l'unico scudo di difesa per sé stessi e per non far del male agli altri.
 Quando è nato Antonio mi sono affidata - nella mia insicurezza di neo mamma - ad un pediatra che crede tanto nel latte materno quanto ai vaccini, molti allora non erano neanche previsti dal Servizio Sanitario e quindi a pagamento; non ho mai avuto dubbi sull'importanza della prevenzione per la sicurezza dei miei pargoli. Come si potrebbe star tranquilli pensando ai bimbi che non sono protetti da virus, batteri, infezioni o chessoio in un gruppo di amichetti al nido, a scuola, in palestra, in parrocchia, alle feste di compleanno...
 Come li copriamo in inverno, la protezione solare in spiaggia, il seggiolino e le cinture di sicurezza in macchina, il casco in motorino: proteggere con quanto la scienza ci ha fornito o dovremmo rinunciare anche ad ogni tipo di medicinale?
Libertà di pensiero, di parola, di opinione certo, ma con la salute dei propri figli e di chi sta intorno si può scherzare poco, credo.

Nessun commento:

Posta un commento