venerdì 6 luglio 2018

QUANDO GALIMBERTI

 Uno di quei pomeriggi interessanti, ricchi di emozioni ed educativi.
 A Viterbo è partito il Festival Nazionale dell'Educazione e noi siamo andate, un'ottima idea, perché ascoltare per quasi due ore il professor Galimberti è stato un piacere oltre che un'esperienza catartica.
 Conosco il lavoro di Rosanna Schiralli e Ulisse Mariani da tanto tempo, li seguo con attenzione: Galimberti ha illuminato d'immenso la sala gremita con tante citazioni e teorie di Freud, Nietzsche, Schopenhauer, sottolineando tutti quei comportamenti errati degli educatori, dei genitori e degli adulti nella crescita dei ragazzi, ha ribadito l'importanza dei ruoli, delle regole, dei comandi chiari; non ci sono sconti per nessuno tanto meno per i politici e i governanti contemporanei.
 Dobbiamo mantenere e privilegiare la cultura classica, quella greca della società rispetto all'individuo, perché per forgiare un'ottima persona bisogna operare in un gruppo sociale, non in modo cristiano, secondo un individualismo nocivo. Mi ha colpito il suo continuo rimando all'etimologia greca di verbi e modi di dire; siamo animali sociali che imparano i sentimenti, mentre l'impulso è innato...
 L'istruzione dista anni luce dal saper insegnare: bisogna possedere carisma, bisogna appassionare i giovani al sapere, andarli a catturare là dove viaggiano loro con i loro impulsi e le idee; fino ai dodici anni ascoltano e seguono i grandi e subiscono il loro potere, affascinati dall'autorità, poi si relazionano agli altri, ai coetanei e niente li potrebbe spronare ad ascoltare consigli e rimbrotti dei vecchi... Meglio una frase della morosa!
 I giovani e la loro forza, diventare genitori oltre i trent'anni, esprimere le proprie capacità, inventare, scoprire: tutto oggi si è spostato troppo in avanti, hanno rubato il futuro ai giovani, senza una meta non c'è miglioramento, non c'è interesse ad andare avanti, si cade nell'angoscia.
 E poi gli stimoli eccessivi, i giochi tecnologici, i corsi e gli sport, le prestazioni assurde: i bambini per imparare e diventare padroni del mondo hanno bisogno della noia, delle ore di libertà, del gioco semplice a contatto con gli altri, niente a che vedere con schermi piatti e giornate schematiche piene di nervosismo.
 Ce n'è per tutti, meraviglioso professore con le sue battute, l'accento del nord, le stoccate ai politici, i richiami alla situazione esplosiva della caduta dei valori occidentali, gli anglicismi, i genitori onnipresenti, i certificati dei disturbi d'apprendimento... Un fiume in piena che non ti stancheresti mai di ascoltare, per capirci qualcosa in più nel mondo distorto dei social, dei genitori amici, degli insegnati denigrati e poco appassionati, dell'educazione poco emotiva.






Nessun commento:

Posta un commento