domenica 8 luglio 2018

NINFA, IL GIARDINO

 Vi metto subito in chiaro un paio di considerazioni:

  • Nessuna foto potrà mai restituire la dolcezza di certi colori, delle ombre, delle linee, della prospettiva e dell'amore per l'arte che trasuda questo posto.
  • Nessuna parola, per quanto ricercata e sopraffina, potrà descrivere il senso di un paesaggio, raccontare le sfumature, riprodurre il rumore dell'acqua, il cinguettio degli uccellini o il ronzio altalenante delle api indaffarate intorno ai rametti di lavanda.
  • Proverò a raccontarvi una bella domenica in famiglia, niente di trasgressivo, ma tutto molto molto interessante.
 Si parte presto per evitare il caldo, il traffico e qualsiasi intoppo che potrebbe allungare il viaggio, già di per sé previsto in due ore di macchina, si procede verso Roma Sud, direzione Latina. La visita si prenota via internet, perché gli ingressi sono regolati, centellinati e supervisionati, pagamento anticipato con obolo maggiorato, solo per chi ha passato gli undici anni di età.
 Arriviamo con comodo in anticipo, parcheggio ampio, su terra, all'ombra: non c'è gran fila all'entrata, così invece di passare al bar, perlustrare la zona o altro svago possiamo entrare con il gruppo precedente, bene, sfruttiamo meglio la frescura.
 La nostra guida è una bella signora di origine cubana, che parla con calma e dolcezza, ci spiega le regole del buon visitatore prima ancora di cominciare con i cenni storici: stiamo in un ambiente protetto, andremo a modificare l'esistenza di un microclima di flora e fauna particolari, dobbiamo tutti attenerci a poche ma fondamentali disposizioni. Si cammina in gruppo seguendo il percorso e non a gregge calpestando il pratino, non si alza la voce, non si strappano fiori o foglie, non si fuma e non si sporca, attenzione a dove mettere i piedi.
 Una passeggiata meravigliosa di circa novanta minuti tra alberi di ogni parte del mondo, siepi e fiori dai colori sgargianti; bombi, coccinelle, pidocchi delle rose, pipistrelli... ognuno nella sua casetta sui tronchi degli alberi a contribuire a mantenere equilibrato l'ecosistema. Bene.
 Praticamente c'era una volta un insieme di rovine medievali intorno alle quali la famiglia Caetani ha costruito un meraviglioso, romantico e unico giardino all'inglese, attraversato da sentieri, irrigato da ruscelletti, ricamato di fiori e profumato anche da bambù ed eucalipti.
 Percorso comodo, in piano, agile anche per carrozzelle e passeggini, certo i piccoli cercano in tutti i modi di sfuggire al controllo adulto per catapultarsi su fiori e rigagnoli d'acqua accattivanti.
 A scelta, con l'aggiunta di 2 euro, si passa anche per un hortus conclusus di agrumi, con annesse due vasche dimora di due cigni e un'oca che ha scelto di accasarsi lì.
 Il costo del biglietto è presto spiegato, abbiamo ammirato i colori estivi, torneremo per ogni stagione dell'anno, perché il giardino va respirato nei diversi mesi con tutte le modifiche di fioritura, frutti, foglie caduche e impollinazione...
 Per pranzo poi ci siamo arrampicati per dieci chilometri di tornanti per raggiungere Norma, un paesino arroccato che domina la valle prosciugata dalla palude; in una trattoria sul Corso principale abbiamo gustato un menù a prezzo fisso alla portata delle nostre tasche.
 Quando si organizzano le domeniche in famiglia...






















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