sabato 13 agosto 2016

NON TI SCORDAR DI ME, IL GIARDINO

 Questo non vuole essere un articolo di attacco politico, di perbenismo da benpensanti o chesoio, è solo il risultato di una delle mie tante passeggiate di allenamento mattutine, con aria frizzante e sole tiepido che allargano i polmoni, ossigenano il cervello e carburano il cuore.
 Dunque, uno dei tanti spazi verdi del paesello si trova a fianco dell'ufficio postale, a ridosso del palazzo, quasi fagocitato però dal parcheggio selvaggio che ostruisce l'entrata, peraltro non molto visibile e certo scomoda per le persone meno abili, e non parliamo di passeggini e attrezzi simili.
 In origine era il prolungamento del giardino di Palazzo Chigi, teatro di caccia e di passeggio a cavallo per i signori: ancora è visibile un enorme ed elegante vascone, decorato da stemma centrale nobiliare, con comodo scalino alla base.
 Ora questo piccolo polmone verde è dedicato alla Memoria, ma - devo confessare - non ho mai partecipato ad alcuna manifestazione in quell'ambiente, in quella o altra data in uno qualsiasi degli anni trascorsi dall'inaugurazione, o in altre occasioni. Se ne è perso veramente il ricordo, a mio modestissimo quanto inutile parere, peccato però.
 E' un esempio di ossimoro del paesello: il Parco della Memoria dimenticato da abitanti e amministratori, come è possibile? Non grido alla scandalo, ci sono magari spese più urgenti, impegni programmati e lavori urbani necessari, ma... Che un parco storico sia diventato lettiera per animali da compagnia, no, non lo concepisco e non lo accetto, in fin dei conti sono una Conservatrice di Beni Culturali.
 Che questo articolo sia letto o giunga alle orecchie di chi di dovere...
 Grazie dell'attenzione.






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